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lunedì 6 agosto 2012

.. meno otto ore

E così arriva il giorno della partenza; quando meno te lo aspetti ti precipita addosso e ti trova impreparato. Lo avevi tanto desiderato questo momento, ma quando arriva si riempie dei colori della tristezza e gli occhi si velano e si fatica a respirare, a sorridere, ad ingoiare. Si vorrebbe avere ancora qualche giorno a disposizione per poter fare le ultime cose e dire le ultime parole per ricostruire le ultime relazioni. Invece bisogna fare le valigie e chiudere. E dentro le nostre valigie ci infiliamo tutto quello che in questi mesi abbiamo vissuto, sofferto, condiviso. Guardiamo la stanza per l'ultima volta, poi gli occhi scivolano sui volti di quei compagni e c'è troppo poco tempo per poter ripassare i tanti giorni trascorsi insieme. Questo tempo, tiranno, che alcune volte sembra eterno, ora scivola via rapidamente e non c'è più tempo per niente e per nessuno. Si esce dalla camera, si esce dalla casa, si esce dal cancello, davanti la strada piena di incognite, dietro dolori e gioie che si allontanano. Torneranno forse, a tenerci compagnia, ma avranno la consistenza dei sogni e presto i colori si deterioreranno e tutto finirà nel cassetto dei ricordi per ritornare quando meno ce lo aspettiamo a riempire, anche a distanza di anni, i nostri occhi di lacrime. Per chi resta la persona continua a vivere dentro i luoghi e gli spazi, per un po' si continua a sentirne la voce, i passi, la risata. Qualche volta ci sorprendiamo di ritrovarne gli occhi o di rivederla muoversi, comparire, allontanarsi.
E così passo dopo passo costruiamo la nostra storia individuale fatta di incontri a volte apparentemente casuali che poi nel tempo riusciremo a leggere come frammenti del grande puzzle della nostra vita. Incontri che ci hanno toccato, nel bene o nel male; persone che ci hanno regalato emozioni o provocato sensazioni. Persone con le quali abbiamo cercato le parole per dare corpo a vissuti spesso frammentari o confusi. Persone che porteremo dentro come parte di noi che forse non incontreremo mai più o forse incontreremo e non riconosceremo; persone dalle quali abbiamo preso quello di cui in questo momento avevamo particolare bisogno e alle quali abbiamo potuto dare quello che in questo momento potevamo dare. E la vita riprende a correre sui binari e corre e ci conduce alla prossima stazione dove dovremo scendere e ricominciare l'arduo lavoro del vivere. Vivere non è né scontato né ovvio, vivere è faticoso, difficile, complicato... Vivere è anche un meraviglioso viaggio che conduce a lidi sconosciuti dove poter approdare per riposare momentaneamente o per esplorare o per fermarsi. Vivere è incontrare e scontrarsi; cadere e sollevarsi, ignorare e conoscere, pensare e sentire; è amare e odiare, arrivare e ripartire. Vivere è una sfida che si può decidere di accettare perché ci permette di verificarci, di misurarci, di conoscerci, di riuscire. Vivere è guardare il mondo con gli occhi di un bambino che, abbandonato il sicuro abbraccio, parte per esplorare e sa che comunque potrà sempre ritornare nel porto durante i momenti di burrasca, quando la fuga del mare stravolge e travolge qualsiasi imbarcazione. Ma anche le tempeste cessano e dopo il sole torna a risplendere e tutto diventa più luminoso e chiaro. Vivere è tutto quello che riesce a sentire ma che non trova parole adatte per esprimersi, vivere è tante altre cose che non si lasciano afferrare e che rimangono dentro o fuori di noi...
Benito Trotta

Questo è l'ultimo post dall'Italia.. quando l'ho letta ho subito pensato: lo metterò nel mio blog la notte prima di partire. (: Vado a letto che domani sveglia alle cinque. Un bacio a tutti!

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