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giovedì 19 settembre 2013

Dopo tanto tempo

Quanto tempo.. ammetto che non c'è un motivo preciso sul perchè sia qui, su questo blog, a scrivere un post che forse non avrà il minimo senso. E' come tornare indietro, come tornare in quel sogno di tanti mesi fa che sembrano così lontani. Si è come se fosse stato tutto un sogno e me l'aveva detto Geene "appena tornerai, dopo solo un giorno, ti sembrerà stato un sogno essere stata qua, noi e la vita americana". Mi mancava scrivere questo blog, lo ammetto. E' come mettere in ordine le idee, i pensieri, i ricordi.. scrivendoli sono un'altra cosa, non rimangono li astratti, confusi, per poi essere rimessi in un cassetto dentro la mia testa. Non l'ho mai riletto questo blog, ve l'ho mai detto?! Non rileggevo mai nenache il post subito dopo averlo scritto, mai. Il perchè?! Non credo ci sia.
Mi manca l'America. Vorrei tornarci, a volte penso come sarebbe rivedere tutti. Ho pure fatto un sogno, dove c'era Maria che mi diceva che ero ingrassata. C'era anche Illyssa con il suo fidanzato. Era strano rivederli. Era strano sentirmi chiamare "Fedi". Ammetto che non li sento molto, ma mi ritrovo a guardare le loro foto su istangram e di conseguenza ci penso. Del tipo che avrei iniziato scuola già i primi di Agosto, sarebbe già un mese. Taylor mi ha detto che drama non è la stessa cosa senza di me. Mi manca dottor Page e le sue lezioni. Se ci penso mi viene il magone, sarà anche che oggi sono particolarmente giù di morale. Ero in America e mi mancava tanto essere qui, ora il problema è stare qui. Essere a casa ma non sentirsi a casa.. voglio dire camminare tra le strade, stare con le persone con cui sei cresciuta, essere in un ambiente che è famigliare... tutto uguale a prima ma che vedi completamente diverso. No forse tutto uguale ma IO diversa. Ecco credo sia la conclusione migliore. Come se avessi altri occhi, vedessi tutto in un altro modo. Credo di aver capito a pieno la frase "sentirsi come un pesce fuor d'acqua".
Non mi sono mai pentita di questa esperienza, anche se molte persone la stanno mettendo in discussione. Per questo dico "No, non è colpa dell'America". Chi vuole capire, capisca.

Un anno fa sapevo già come doveva essere il post finale, che specifichiamo non è questo post.. non ho mai avuto il coraggio di scriverlo. Concludere questo percorso, mettere un punto. E' come disfare le valigie. Come disfare il beauty case, che difatti è sempre stato ed è tutt'ora in bagno intatto. Come il "the end" alla fine dei film disney, che mi facevano salire la malinconia. Scrivere il post finale significa che è davvero finito. Ed è finito tutto oramai da più di tre mesi. Chiudere questo blog.. oramai mi ero affezzionata. E' stato parte di me per tanti tanti mesi. Un compagno di viaggio, di risate, di sorrisi, di gioie, di piccole soddisfazioni, di paure, di lacrime, di sconforti. E sono contenta di essere stata di compagnia per tanti di voi che mi avete letta e seguita, mi rende davvero felice leggere i messaggi che mi scrivete ancora ora dicendomi quanto questo blog vi abbia appassionati. Quindi ancora grazie.

Tornare è stato rendersi conto che ora bisogna veramente concentrarsi per il futuro, questo che mi spaventa. Ora che farò? Maturità, università, lavoro. Non c'è più la scusa "i don't understand". (Strammatiziamo).
Insomma scrivere il post finale è come dire "Occhei Fede abbiamo finito di giocare.. ora devi faticare". Mi speventa di più un colloquio con il mio professore, senza fare nomi, che ripartire per un anno in chissà quale posto nel mondo. Veramente ho preso l'ipotesi di ripartire.. chissà. Perchè stare sempre in un posto?! Che noia ahah

Viaggiare è bello. Come è stato bello aprirsi a questa esperienza. Mettersi in discussione. Tutti mi dicono che ho fatto qualcosa di incredibile e difficile, non da tutti. E' vero, non è stato facile, ma non credo neanche sia stata un'impresa così grande. Perchè quando è il tuo sogno, gli ostacoli li vedi più piccoli, sei pronto a combattere. Ricominciare.. le persone in un posto nuovo ti conoscono per quella che sei ora, non per quella che sei stata, non per il tuo passato. Non hai un'etichetta, quella che invece hai nel posto in cui sei cresciuta e che ti devi tenere. Il passato non te lo sbattono in faccia, in un posto nuovo ti conoscono e basta. Ora non è tanto ricominciare di nuovo, ritornando devi semplicemente riprendere ciò che hai lasciato. Magari devi correre un po' per rimetterti alla pari, ma le cose sono le stesse, le persone sono le stesse e tutto è come prima. Devi riprendere, con la consapevolezza che gli altri ti vedranno sempre per la persona che eri, quando invece tu sei consapevole di quanto sei cresciuta. Devi semplicemente riprendere ma tenendoti stretto l'essere stato exchange student. E io mi sentirò per sempre exchange student.

15 commenti:

  1. Che bello questo post, non aspettavo altro che aggiornassi. Ti ho seguito tanto, non dall'inizio purtroppo perchè ti ho trovata tardi, ma è stato comunque un piacere. Da futura exchange student posso dirti che anche io ti ammiro, come ammiro chiunque di noi ragazzi così intraprendenti da scegliere un cosa del genere. Credo che quello che tu abbia ancora nel cuore dell'america, nessuno lo possa capire. Nessuno può capire quanto sei cambiata, quanto ti manca, quanto ti senti nel posto sbagliato, quanto sei incerta, neanche se provi a spiegarglielo. Tieni tutto ciò che hai imparato con te e fanne tesoro.
    Livia

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  2. ciao federica! ho incominciato a seguire il tuo blog da gennaio, e mi sono davvero appassionata, ora io sto in inghilterra e starò qui fino a giugno, i tuoi post mi hanno dato l'ispirazione e tutt'ora se non va bene una cosa rileggo un tuo post e mi ci ritrovo, quindi mi da conforto, volevo solo dirti grazie e sono davvero contenta che tu abbia aggiornato. ah lascio il link del mio blog se ti va di dargli un occhiata, bacio giulia :* http://exchangediarygiulia.blogspot.co.uk/

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  3. Ti capisco ed è la ragione per cui speravo davvero che il nostro viaggio si prolungasse. Deisiderio esaudito, thanks God!
    In bocca al lupo per i tuoi progetti e mi raccomando: DREAM BIG!

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  4. Ciao Federica,
    ho visto questo tuo post, lo aspettavo da tempo.
    Sei ritornata.
    Non voglio farti perdere tempo in graziosi commenti banali e superficiali che tu detesti.
    Dopo tutto quello che hai scritto in questi mesi, penso, intuisco, presumo (e arrogantemente so di non essere così lontano dalla verità), che tu sei una donna molto diretta, precisa.
    Sei una ragazza intelligente, matura, con grande capacità di critica, una mente "affilata" che come una lama, non risparmia niente e nessuno, compresa te stessa.
    Sei tornata, è vero, ma la domanda che ti pongo è : sei mai partita?
    Se analizzi bene quello che hai scritto, tu sei partita per inseguire un sogno, hai fatto qualcosa che ad altri sembrava impossibile, difficilissimo, ma che a te non è pesato, appunto perché lo desideravi.
    Secondo me non era un sogno, ma una sfida e soprattutto il desiderio di uscire dalla routine, dalla monotonia dei giorni uguali, delle stesse domande e delle stesse risposte.
    Eppure tu sai che il viaggio si compie prima dentro se stessi, i viaggi, le avventure se vuoi, fanno parte del nostro percorso durante la vita.
    Sempre che ci siano concessi, e tu sai benissimo che è grazie alle persone che ti circondano, specie la tua famiglia, che hai potuto godere di questo privilegio, beneficiare di questa opportunità.
    So che lo sai, ma ti fa fatica ammetterlo, perché in qualche modo tu ti senti come se dovessi restituire questo "favore" prima o poi e questa cosa, per il tuo modo di affrontare la vita, ti irrita, tu non vorresti mai dire grazie a qualcuno e vorresti sempre cavartela da sola.
    Qui sbagli, perché per alcune persone dare, donare, non significa necessariamente aspettarsi di ricevere qualcosa.
    E ricevere, prendere, non necessariamente significa dover restituire altro in qualche modo o in differente natura.
    E sbagli ancora a pensare che il sogno sia finito, se guardi bene dentro te stessa, è appena cominciato.
    Se tu fossi rimasta in America, tra qualche tempo, saresti ricaduta nella routine, nella quotidianità e avresti avuto ancora nostalgia della tua casa, dei tuoi amici, della tua famiglia.
    Tu sei tornata, ma cosa è successo davvero per impedirti di scrivere su questo spazio?
    Io ho la mia teoria, quando sei tornata, passati i primi momenti di euforia, sei entrata in crisi, forse addirittura in panico, non perché tutto è uguale a prima, ma perché non riesci a capire una cosa semplicissima, che tu sei cambiata, molto, ma sono gli altri che sono rimasti gli stessi.
    E questo giustifica in qualche modo chi ti giudica dal tuo passato, perché ti ha visto crescere e a volte chi cresce troppo, spaventa, ci fa credere che si sta allontanando.
    Cara Federica, io credo che tu stia soffrendo molto non solo per questa esperienza, ma per una serie di cambiamenti che ti hanno fatto crescere tanto, che ti hanno scaraventato nella vita reale di un adulto, che deve prendere delle decisioni, fare delle scelte e sicuramente qualche volta sbagliare.
    Tu sei una ragazza molto decisa, che non vuol dire essere anche sicura di se.
    Semplicemente dovresti regalarti un po' più di autostima, ti aiuterebbe molto ad affrontare i piccoli e i grandi drammi della vita.
    Di sicuro, stai diventando una donna, bella dentro e fuori.
    Non lasciare che i sogni si spengano, sei tu che li devi sempre alimentare con la fiamma della fantasia, dell'amore, dei colori, della musica e di tutto quanto fa rendere la vita meritevole di essere vissuta intensamente.
    Non essere troppo quadrata e precisa, la perfezione sta nel caos, la vita nasce dal caos.
    Con tanto affetto e stima.
    ;)

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  5. Sorrido...
    Cioè, non sorrido affatto.
    Avevo letto i tuoi post vicino al ritorno e mi chiedevo, appunto, come ti saresti sentita "dopo un po'"...

    E "dopo un po'", ecco che ti senti come si sono sentiti molti di noi quando siamo tornati.

    L'America ti rimane appiccicata addosso. Anzi, ti rimane dentro.
    Per sempre.
    Dalla tua hai il fatto che sei giovane, e che davanti hai un sacco di tempo: per fare progetti, per pensare alle possibilità, per prendere decisioni, per andare e venire.
    Il periodo del "trauma del ritorno" a me dura anche 4-6 mesi.
    Per te è diverso: sei stata contenta di tornare, di vedere gli amici, i tuoi cari, le cose del tuo passato quotidiano.
    Ora puoi decidere qualunque cosa.
    Qualunque.

    Lei, tanto, è sempre lì.
    Che (non lo sai...) sorridendo, ti aspetta.
    Di nuovo.

    d.

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  6. ciao Fede
    ti avevo scritto su Fb ma forse non hai avuto tempo di leggermi.....
    Ho letto il tuo ultimo commento e...mi hai commosso! Io non ho potuto fare l'esperienza di student exchange ma quello che tu senti dentro adesso è la stessa cosa che provavo io quando avevo 18 anni! Abitavo ad Arcore ma mi stava "stretta", mi sentivo diversa dalla media e la cosa mi spaventava...poi...mi ci sono abituata! In America sono andata a 22 anni x turismo e...non l'ho più lasciata, con il cuore. Appena possibile ci tornavo, la vita non mi ha dato la possibilità di andarci ad abitare ma ho scelto di andare a Milano ad abitare...e mi sono sentita libera, preoccupata per il passo...ma libera! Adesso mi fermo qui, non voglio annoiarti nel raccontarti di me ma vorrei consigliarti di avere pazienza e decisione. Come quando eri arrivata in Andarko e volevi tornare indietro..ricordi? Tieni duro ed ottimizza questi tuoi sogni per il tuo futuro! Hai la fortuna di avere una famiglia che ti ama e ti sorregge quindi concentrati nei tuoi sogni! Certo sarà dura, la maturità di quest'anno, le scelte x la scuola o il lavoro futuro però tu ci sei, cerca di capire cosa vuoi/puoi fare (io volevo tanto ma...potevo poco...e questo ti garantisco che è molto frustrante..) e cerca di realizzarlo. Che sia l'università o il lavoro in America, che sia una cosa completamente diversa, coltivalo, trovalo e seguilo. Hai il futuro davanti ed una famiglia alle spalle (nel senso che ti circonda e ti vuole bene..non nel senso di averla abbandonata) realizza che, se analizzi razionalmente la cosa, hai in mano il mondo! Ciao quando vuoi fare due chiacchiere fatti viva!
    p.s. stasera 26 e domani sera vieni a vederci in teatro...tanta musica e divertimento...io recito e canto..così mi potrai prendere in giro x sempre! ah ah ciao!

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  7. Mio figlio ha deciso di restare là per sempre (High School del Maine) e noi lo raggiungeremo per vivere negli USA per il resto della nostra vita.

    Ti saprò dire, ma la gioia è infinita!

    In bocca al lupo

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  8. ma non hai pensato che potresti fare l'università in america?

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  9. Ciao Federica! Volevo farti sapere che sono una di quelle persone che ti ha seguita fin dall'inizio, fin dal primo post!! Il tuo blog è sempre stato il mio miglior riferimento.. Io partirò l'estate 2014 e grazie a questo blog ho scoperto youabroad, e partirò proprio con loro!!! Quando penso all'America e come potrebbe essere una bella esperienza mi vieni sempre in mente.. Ogni volta che ho dei pensieri negativi o dubbi cerco sempre di essere positiva, come tu mi pare abbia sempre cercato di essere..!! Grazie mille a te per aver condiviso quest'esperienza con noi, ci e mi hai aiutata veramente tanto!!
    Un bacio, Jenny

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  10. Capitata ora per caso...
    L'America ti entra nelle vene e li' brucia quando sei lontana...

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  11. I don't fit in this Country anymore.
    E' questa la conclusione a cui sono arrivata. L'esperienza che abbiamo fatto (anche io sono un'exchange student 2012-13) ci fa essere diverse, ma una diversita' che si puo' solo apprezzare. Peccato il nostro paese non ce lo permetta.
    Fara' sempre parte di noi questo "essere rinati a 17 anni" e questo avere due vite.
    Un in bocca al lupo a chi decide di fare quest'esperienza, e un congratulazioni a noi, tornati vincitori di una crescita interiore enorme.

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  12. So che non scrivi più ma... magari ti viene voglia: http://feelingcook.blogspot.com/2014/01/tempo-di-nomination.html

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  13. Daniele Filippin dikono molti di lui, per un libro x Papa Francesco su Argentina, sapete dirmi informazioni, si dice sia di Buenos Aires?

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  14. Tipo che mi sono messa quasi a piangere a leggere questo tuo post... io sono partita l'anno prima di te e quella sensazione di non sentirsi più a casa non è ancora andata via...

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