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lunedì 3 giugno 2013

appena prima di partire

meno tre ore e cinquantacinque minuti.
 
"Ma ne valeva la pena rischiare tutto.. o no?" Ne valeva la pena. Ne valeva la pena di mollare tutto, prendere e buttarsi nel vuoto, senza sapere come sarebbe andata, con tante aspettative e con un unico sogno. Ne valeva la pena. Le difficoltà, i pianti e la solitudine rendono ancora più bello questo traguardo. Arrivare e dire ce l'ho fatta da sola, con le mie forze, ho superato i miei ostacoli, ho stretto i pugni e lottato. Ce l'ho fatta. Io dovevo partire, ne avevo bisogno. Ora mi conosco meglio, ho riscoperto me stessa, so i miei limiti e dove invece posso arrivare. Ho imparato a capirmi, ascoltarmi e sopratutto a farmi compagnia, dentro di me. Ora sono più sicura di ciò che sono, mi sono ritrovata.. riscoperta. Ed è bello.
Perchè partire e andare via un anno? Questa è una domanda molto frequente che mi hanno fatto e sinceramente non c'è una vera e propria risposta. E' un sogno che non tutti capiscono o nel mio caso più un bisogno personale. Uscire finalemnte dal nido, mettersi alla prova e scoprire il mondo, una realtà diversa, pensieri diversi, modi di fare, di vedere il mondo. L'aprirsi a cose nuove diverse da noi. Tutti mi dicevano "è un'esperienza che ti cambia". Lo ripetevo anche io, ma non ci ho mai creduto davvero. Sotto sotto mi chiedevo come possono dieci mesi cambiarti totalmente? Si ti cambiano, credeteci. Questa è l'esperienza che mi ha fatto riscoprire tanti lati di me che prima non conoscevo. E' una sfida e dopo tutti questi mesi posso dire che è stata la scelta migliore della mia vita. Vivere e scoprire un'altra cultura, altri modi di fare non è facile, tante volte mi sono chiesta "ma come stanno messi questi americani?!". Mi ricordo la prima volta arrivata nel mio piccolo paesino in Oklahoma ho pensato "ma dove sono finita?!". Dalla grande città di Milano a un paesino in mezzo al niente, il vero paesino del film west. Mi ricordo ancora dopo il primo giorno di scuola che ero tornata a casa piangendo allarmando mezza italia, con il pensiero fisso che la scuola era fredda e buia e non avrei resistito altri dieci mesi. E l'avere troppo tempo per me stessa, per poter pensare era come fastidioso. Ed ora invece piango perchè devo lasciare tutto questo.
Non ci credo ancora che sono arrivata a questo traguardo, che ho finito questa esperienza. Troppi ricordi tutti da mettere in valigia e portarseli sempre con se. Tanti sorrisi, tanti sguardi, tanti abbracci, tante risate da ricordare. Non dimenticherò niente e nessuno.
Non ci credo ancora che è davvero ora di prendere le valigie e ritornare, dire goodbye a tutte queste persone che per dieci mesi hanno fatto parte di questa esperienza, sono cresciute con me. Sono la mia esperienza.
Non ci credo ancora che tra qualche ora rivedrò i miei genitori e tutti quanti.
Non ci credo ancora che da oggi in poi sarà tutto diverso. Sarà strano non svegliarsi come ora in questo letto, scendere e fare colazione con il caffè americano. Trovare Geene seduto sul divano e battergli il cinque. Sarà strano non sedermi nel mio posto sul divano, non guardare la tv in inglese. Sarà strano il non sentire scricchiolare il pavimento sotto i piedi, il dover sempre riempire la caraffa d'acqua, il poter andare in giro in ciabatte e calze per la città. Sarà strano non avere l'aria condizionata a manetta ovunque, l'acqua gratis al ristorante, bere sempre con la cannuccia e il ghiaccio. Sarà strano tornare a dire grazie, invece che thank you, ciao invece che hi. Sarà strano ritrovarsi a casa.. che oramaia per me casa è anche qui. Mesi e mesi passati a sperare questo giorno, al voler tornare a casa ed ora l'unica cosa che vorrei è che il tempo si fermasse e mi desse più tempo per respirare le ultime ore qui. E' stata dura.. Difficile abiuarsi ad una vita così diversa. Oklahoma che per me ora è casa, è nel mio cuore. Anadarko con le sue case in rovina, il cinema da due sale, le strade vuote e il niente da fare. La semplicità che c'è qui. Mi mancherà tutto. Ma questo era previsto, devo tornare e tenermi stretta nella memoria ogni giorno passato qui. Ne valeva la pena di lanciarsi, ricominciare da zero e viversi questi trecento giorni migliori della mia vita. Ma non solo perchè mi sono divertità, perchè ho visto cose e vissuto sopratutto cose che solo noi exchnage students abbiamo la possibilità di viversi.
 

meno tre ore e ventisette minuti

"E così arriva il giorno della partenza; quando meno te lo aspetti ti precipita addosso e ti trova impreparato. Lo avevi tanto desiderato questo momento, ma quando arriva si riempie dei colori della tristezza e gli occhi si velano e si fatica a respirare, a sorridere, ad ingoiare. Si vorrebbe avere ancora qualche giorno a disposizione per poter fare le ultime cose e dire le ultime parole per ricostruire le ultime relazioni. Invece bisogna fare le valigie e chiudere. E dentro le nostre valigie ci infiliamo tutto quello che in questi mesi abbiamo vissuto, sofferto, condiviso. Guardiamo la stanza per l'ultima volta, poi gli occhi scivolano sui volti di quei compagni e c'è troppo poco tempo per poter ripassare i tanti giorni trascorsi insieme. Questo tempo, tiranno, che alcune volte sembra eterno, ora scivola via rapidamente e non c'è più tempo per niente e per nessuno. Si esce dalla camera, si esce dalla casa, si esce dal cancello, davanti la strada piena di incognite, dietro dolori e gioie che si allontanano. Torneranno forse, a tenerci compagnia, ma avranno la consistenza dei sogni e presto i colori si deterioreranno e tutto finirà nel cassetto dei ricordi per ritornare quando meno ce lo aspettiamo a riempire, anche a distanza di anni, i nostri occhi di lacrime. Per chi resta la persona continua a vivere dentro i luoghi e gli spazi, per un po' si continua a sentirne la voce, i passi, la risata. Qualche volta ci sorprendiamo di ritrovarne gli occhi o di rivederla muoversi, comparire, allontanarsi."

4 commenti:

  1. Ciao Federica! Sono Greta ed è da un pó che seguo il tuo blog. Che dire...a leggere questo post mi sono commossa! Dev'essere così strano il rientro. Io ad agosto partiró, ma non so ancora per dove...ho bisogno anch'io di lasciare tutto, come è stato per te! Ti auguro di vivere il rientro nel migliore dei modi! Ciao :*

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  2. Cavoli Fede... non so cosa stai provando, e forse non lo potrò mai sapere, ma le lacrime ti assicuro ci sono..
    Mi hai commossa, e non oso immaginare come sia stato per te dare l'addio a tutto..
    In qualsiasi caso, buon ritorno in Italia! :)

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  3. Ciao Fede.. Io sono nella tua stessa barca. So come ti senti e tutto quello che hai scritto sono feelings che ho dentro. Io ho ancora 3 giorni, ma possiamo dire due perchè non credo che il June 6 alle 5.30 di mattina conti.
    Ma sai che penso? Penso che per tutto questo ne è valsa la pena! Penso che adesso sia io che te, e anche tutti gli altri Exchange Students, hanno quel qualcosa in più dentro che li farà essere sempre uno scalino più su di tutti. Torneremo in Italia ed avremo quell'Homesickness, però di qui della nostra nuova casa, dei nostri nuovi genitori e fratelli.
    Però ne è valsa la pena, e se avessi occasione lo rifarei; e non solo una o due volte. Lo rifarei TUTTE le volte.
    Buon viaggio! (:

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  4. Fede ho seguito il tuo blog da quando dovevi ancora partire! Ti devo dire che leggendo questo post mi sono davvero commossa, sii felice per aver vissuto quest'esperienza, sarà uno dei ricordi piu belli della tua vita! Io parto fra due mesi, non so ancora dove, e ho sperato mille volte di poter vivere un anno bello come il tuo, avere una famiglia come la tua, e tenere un blog bello come il tuo.. Goditi il rientro anche se non sarà la cosa piu facile del mondo! Buon rientro in Italia :)

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